Nella letteratura scientifica vengono normalmente considerati metalli
pesanti i seguenti elementi: alluminio, ferro, argento, bario,
berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno,
nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni
metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, quali
l’arsenico, il bismuto ed il selenio.
Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, normalmente però
ci si riferisce a quattro di questi elementi, che sono i maggiori
responsabili dei danni ambientali, ossia: il mercurio, il cadmio, il piombo e l’alluminio.
La loro tossicità è elevata sia per l’uomo che per tutte le specie
viventi perché si legano con le strutture cellulari in cui si
depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali,
per cui gli organismi spesso non sono in grado di eliminarli dal loro
interno.
Dove si trovano?